In questo tutorial mostro come utilizzare una pellicola 35mm al posto di una 120 con una Diana+ ma la stessa tecnica la potete utilizzare con qualsiasi fotocamera che richiede pellicole di formato 120.

La Diana+ e le Diana originali usano pellicole di formato 120, ovvero di medio formato. Queste pellicole permettono di avere negativi più grandi e quindi danno la possibilità di effettuare ingrandimenti maggiori, senza perdere dettaglio. Il problema è che le pellicole 120 non si vendono al supermercato, lo sviluppo non è eseguito da tutti i laboratori e, a volte, per stamparlo chiedono fior di quattrini. Così molti vorrebbero usare pellicole da 35mm al loro posto. Qui faccio la cronaca del sistema, piuttosto grezzo, che ho utilizzato io.

Al contrario di altri che usano gommapiuma ed elastici, vista la mia pigrizia, ho ridotto all’osso il necessario, e quindi mi sono bastati un rullino da 35mm, un fazzolettino di carta e, naturalmente, una Diana+ (ma va bene anche una Diana normale o clonata, una Holga, etc.).




Come vedete il rullino da 35 millimetri entra comodamente nel vano del rullo 120….anche troppo comodamente. Infatti ci sta troppo largo e quindi dobbiamo bloccarlo in qualche modo.

Per bloccarlo potete usare quello che vi pare, io ho utilizzato un fazzolettino. Un pezzetto piccolo sotto…

…e circa mezzo fazzoletto ripegato sopra il rullino

Ora il rullino è bello stabile

Non ci resta che agganciare la coda della pellicola al rullo vuoto sulla destra….

…e arrotolarlo quel tanto che basta per fissarlo

Ora possiamo chiudere come al solito la macchina, ma ricordatevi di fare un’ultima cosa importantissima: dovete coprire per bene, con del nastro adesivo nero, la finestrella rossa sul retro che normalmente serve per vedere il numero della foto che state scattando. Il rullo 120 infatti ha sul retro della pellicola una carta protettiva numerata. Sulla pellicola 35mm questa carta non c’è, e quindi la finestrella rossa, oltre che inutile, sarebbe dannosa, perchè farebbe entrare luce nella camera, bruciando tutta la vostra pellicola. Vi consiglio di coprirla con almeno due strati di nastro nero, in quanto uno solo potrebbe non essere sufficiente.

Il problema ora è che, essendo la Diana realizzata per il 120, non avete nessun sistema per capire quante foto avete scattato e quante ve ne restano. L’unica cosa che posso dirvi è che per non far sovrapporre le esposizioni, dovrete girare la rotellina di avanzamento di un giro e mezzo dopo ogni foto. Sulla Diana+ utilizzo il naso della faccina disegnata sulla rotella, come punto di riferimento per capire quando ha effettuato il giro e mezzo necessario.

Quando la pellicola sarà terminata, la rotella naturalmente non girerà più. NON FORZATELA O RISCHIATE DI ROMPERE LA PELLICOLA, O PEGGIO, LA MACCHINA.

Ora attenti: NON APRITE LA MACCHINA ALLA LUCE

Trovate una camera completamente buia. Attenti che non ci siano infiltrazioni di luce dalle tapparelle, o lucette varie dagli elettrodomestici. Io utilizzo il ripostiglio, ma persino lì ho dovuto coprire con il nastro nero la piccola luce proveniente dalla centralina dell’allarme! Spegnete la luce e, alla cieca, aprite la macchina, prendete il rullino, e avvolgetelo con le mani. Alcuni infilano una matita nel rullino per poterlo avvolgere più velocemente.




Una volta che la pellicola è completamente rientrata nella sua cartuccia, riaccendete la luce. Ora potete portare il rullino da un qualsiasi sviluppatore. Se però volete godervi il piacere delle immagini con i buchi ai lati (come nei due esempi che riporto qui, scattati con la mia Diana+ 35mm) avete due possibilità: scansionarveli da soli con uno scanner per negativi, oppure andare da un laboratorio fotografico minimamente professionale, e chiedere un provino a contatto. Il provino a contatto è una sorta di stampa diretta, buchi compresi, dei vostri negativi. I fotografi professionisti usano questo tipo di stampa, per capire quali foto conviene stampare in grande formato. Potete vederne un esempio nell’ultima foto del tutorial di Lomography.

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